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Informazioni

Cos’è il Documento di Valutazione del Rischio Rumore?

Il DRR è uno strumento di valutazione dei rischi di esposizione dei lavoratori al rumore nell’ambiente di lavoro, che costituisce parte integrante del Documento di Valutazione dei Rischi. È redatto seguendo i principi dettati dalla normativa vigente e alle norme di buona prassi a cui tale normativa fa riferimento. È un documento obbligatorio per tutte le aziende che operano in ambienti lavorativi dove è presente il rumore come agente fisico.

Per quali aziende è obbligatorio il Documento di Valutazione del Rischio Rumore?

Il DRR è obbligatorio per tutte le aziende che impiegano lavoratori in ambienti dove è presente il rumore come agente fisico. Questo documento è particolarmente importante per le aziende che operano in settori ad alto rischio di esposizione al rumore, come ad esempio l’industria manifatturiera, la cantieristica navale, l’edilizia e l’aeroporto.

Chi deve redigere il Documento di Valutazione del Rischio Rumore?

Il DRR deve essere redatto da personale qualificato nell’ambito del servizio di prevenzione e protezione, che sia in possesso di specifiche conoscenze in materia. La valutazione del rischio rumore viene effettuata con cadenza almeno quadriennale e prevede una serie di analisi e valutazioni in base alla normativa vigente e alle norme di buona prassi.

Quali sono i documenti da allegare al DRR?

Il DRR deve essere accompagnato da una serie di documenti, tra cui la relazione di valutazione del rischio rumore, che è redatta seguendo i principi dettati dalla normativa vigente e alle norme di buona prassi. Altri documenti da allegare sono la scheda di identificazione dei lavoratori esposti al rumore, il piano di misurazione e sorveglianza del rumore e il registro delle esposizioni.

Per quanto tempo è valido il DRR?

Il DRR deve essere aggiornato ogni volta che si verificano mutamenti nell’ambiente lavorativo, e/o quando i risultati della sorveglianza sanitaria rendono necessaria la sua revisione. In mancanza di tali eventi, il documento deve essere aggiornato almeno ogni 4 anni.

Quali sono le sanzioni per chi non ha il Documento di Valutazione del Rischio Rumore?

La mancanza del Documento di Valutazione del Rischio Rumore può comportare conseguenze sia per i lavoratori che per l’azienda stessa. Infatti, senza la valutazione del rischio rumore, i lavoratori potrebbero essere esposti a livelli di rumore elevati che potrebbero compromettere la loro salute e sicurezza sul lavoro.

Inoltre, in caso di controlli da parte degli organi preposti, l’azienda potrebbe essere sanzionata e subire una serie di conseguenze. In particolare, il mancato possesso del Documento di Valutazione del Rischio Rumore è considerato una violazione delle norme in materia di sicurezza sul lavoro e può comportare una sanzione amministrativa pecuniaria, che varia a seconda della gravità dell’infrazione e della dimensione dell’azienda. Inoltre, la mancata predisposizione del documento potrebbe comportare la sospensione temporanea o definitiva dell’attività dell’azienda, qualora si ritenesse che la mancanza di questo documento costituisca un grave pericolo per la salute e sicurezza dei lavoratori.

La mancanza del Documento di Valutazione del Rischio Rumore può comportare anche conseguenze di natura civile e penale. Infatti, in caso di infortunio sul lavoro causato da un’esposizione prolungata a livelli di rumore elevati, l’azienda potrebbe essere ritenuta responsabile e quindi dover risarcire i danni causati al lavoratore.

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Domande frequenti

Come si valuta il rischio rumore?

Il rischio rumore si valuta mediante la misurazione dei livelli di rumore presenti nei luoghi di lavoro e l’individuazione delle lavorazioni che possono causare esposizioni elevate ai rumori.

Ogni quanto va aggiornato il DRR RUMORE?

Il DVR RUMORE va aggiornato almeno una volta all’anno o comunque ogni volta che ci sono variazioni nei processi lavorativi che possono influenzare l’esposizione al rumore.

Quali sono le conseguenze dell’esposizione al rumore per i lavoratori?

L’esposizione al rumore può causare danni permanenti all’udito, come la perdita dell’udito o l’acufene, ma anche disturbi del sonno, dell’equilibrio e del sistema cardiovascolare.

Quali sono le misure di prevenzione e protezione previste per ridurre l’esposizione al rumore?

Le misure di prevenzione e protezione possono essere tecniche (ad esempio, l’isolamento acustico dei macchinari), organizzative (ad esempio, la riduzione del tempo di esposizione) o l’uso di dispositivi di protezione individuale, come le cuffie antirumore.

Quali sono i limiti di esposizione al rumore previsti dalla normativa?

La normativa prevede un limite di esposizione giornaliera di 85 decibel per un massimo di 8 ore al giorno. Per ogni incremento di 3 decibel, il limite di esposizione deve essere dimezzato, fino a un massimo di 140 decibel. Inoltre, la normativa prevede l’obbligo di fornire ai lavoratori adeguata protezione uditiva se i livelli di rumore superano i limiti previsti.